La vita del wannabe Agente Immobiliare
Voglio raccontarti una storia. È probabile che la conosca già, tuttavia sono convinto che ripassare e rileggere i contenuti preziosi non sia mai una cattiva abitudine.
La prima volta che ascoltai questa storia avevo poco più di 20 anni, a quell’epoca lavoravo presso uno dei più grandi Gruppi Immobiliari in Italia. Ci si faceva le ossa in un mondo molto competitivo, un mondo immobiliare che era in piena crisi. Iniziai infatti la mia avventura nel settore nell’estate 2007, tempismo perfetto per il credit crunch!
La scuola di formazione del Gruppo era molto rigida e ferrea, appuntamenti continui ed intensi dal punto di vista dei contenuti.
Tuttavia, era un piacere partecipare, c’era sempre un pizzico di comunicazione e di marketing che si mescolava agli aspetti tecnici e legali, si andava a toccare con mano la programmazione neuro-linguistica, si guardavano spezzoni di film dove c’era una morale od un insegnamento che potesse essere utile a noi agenti immobiliari, tecniche ed atteggiamenti positivi da applicare sul campo di battaglia.
Fu in questa sede che incontrai Virginio De Maio, un imprenditore seriale come lui stesso si definisce. Una persona che mi ha insegnato tanto attraverso i suoi sempre piacevolissimi corsi di formazione e workshops. Credo di aver partecipato ad almeno tre di essi, se non di più!
Ricordo che Virginio, alla fine di uno dei suoi workshops, raccontò questa storia.
La Storia del Pescatore
Un uomo d’affari incontrò sulla riva del mare un pescatore. Con un pizzico di fastidio non poté non notare che era sdraiato accanto alla propria barca e che si godeva tranquillamente il sole senza far nulla.
“Perché non stai pescando?” Domandò l’uomo d’affari.
“Perché ho già pescato abbastanza pesce per tutto il giorno.” Rispose il pescatore.
“E perché non ne peschi ancora?”
“E cosa ne farei?”
“Ma come! Guadagneresti più soldi. Potresti comprare un motore da attaccare alla tua barca per andare più al largo e pescare più pesci. Così potresti avere più denaro per acquistare una rete di nylon, e avendo ancora più pesci avresti più denaro. Senza farci neanche caso avresti così tanti soldi da poterti comprare due barche, ed in poco tempo addirittura una flotta. Allora potresti finalmente diventare ricco come me.”
“E a quel punto cosa farei?” chiese il pescatore.
“Ovvio, potresti rilassarti e goderti la vita” rispose l’uomo d’affari.
E il pescatore, con un sorriso… “Cosa credi che stia facendo ora?”.
La gestione del tempo
Facendo un pò di ricerche ho trovato un contributo audio dove Virginio ci racconta a parole questa storia, ci guida attraverso il suo senso più immediato con una sua riflessione.
Come dice Virginio, quando ci perdiamo nell’illusione di gestire il tempo, le giornate non bastano mai e le cose da fare sono sempre troppe. Questo vivere rassomiglia ad una schiavitù, un vivere per i beni materiali e per il rincorrere le ultime uscite, le infinite tentazioni.
Con l’aiuto di scene tratte da films, ci spinge a rivedere il significato di “gestione del tempo”.
Ho trovato interessantissimo lo spezzone in cui si fa riferimento all’avere il tempo come valuta, come indicatore di ricchezza. Più diventi ricco, più hai tempo di qualità a disposizione per te stesso.
Virginio ci racconta che nell’antica Grecia esistevano due modi per descrivere il tempo “il chronos” ed “il kairos”; quest’ultimo non è così conosciuto nella nostra cultura moderna, nell’antica Grecia misurava il valore delle giornate trascorse, contrapposto al tempo cronologico.
Perciò, e se invece di gestire l’agenda ci preoccupassimo di gestire la nostra “vita”? Magari dedicando più spazio a ciò che amiamo fare, alle persone con cui vogliamo stare ed alle nostre passioni.
Un podcast da ascoltare per cambiare prospettiva e acquisire consapevolezza, ascoltalo attraverso questo link: http://bit.ly/2gvv5Za