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Michele Schirru

  • In questa puntata dello show, ho incontrato Federico Pagliuca, il founder di iRealtors. Si tratta di nuova App che permette di sfruttare i vantaggi della tecnologia nel settore immobiliare.

    iRealtors permette all’agente immobiliare sempre in movimento, di avere il proprio ufficio in tasca.

    Citando quanto riporta iRealtors sul proprio sito:
    “Gli agenti immobiliari possono in pratica avvalersi su tutto il territorio nazionale di un nuovo impagabile alleato. iRealtors permette una gestione molto più snella e veloce del proprio lavoro, generando automaticamente tutti i documenti necessari allo svolgimento di questa appassionante professione.”

    In sostanza, l’app consente di sottoscrivere pratiche, contratti e ogni documento che richieda una firma, senza l’ausilio di stampanti o file pdf, etc.

    iRealtors si pone l’obiettivo di rispondere alle molteplici esigenze degli agenti immobiliari e di diventare un punto di riferimento per gli operatori di questo settore.

    Ecco alcune delle funzionalità e dei servizi che offre la piattaforma:

    • firma elettronica avanzata – La firma ha valore legale, con questa particolare tipologia di firma elettronica è possibile accertare l’identità della persona, la data, l’ora della sottoscrizione e, se il cliente acconsente, anche la posizione tramite geolocalizzazione;
    • richiesta documentazione online – si possono richiedere visure catastali, planimetrie catastali e ispezioni ipotecarie;
    • archivio digitale – tutta la contrattualistica e la documentazione sottoscritta può essere organizzata e salvata all’interno dell’archivio digitale;
    • modulistica e contratti – è possibile compilare moduli e contratti da poter sottoscrivere digitalmente quando e dove si vuole dal proprio smartphone o tablet;
    • registrazione contratti – con IRealtors è possibile anche richiedere la registrazione dei contratti in quanto è abilitata alla registrazione telematica dei contratti presso l’Agenzia delle Entrate;

    iRealtors è disponibile in abbonamento, per chi volesse provarlo c’è un mese gratuito, basta andare su www.console.irealtors.it e registrarsi.

  • “Sono Russell Quirk, e ho fallito” – con queste parole, l’ex amministratore delegato di Emoov ha iniziato a spiegare come è crollata la sua agenzia e perché il più ampio settore delle agenzie immobiliari online si sia contratto negli ultimi mesi.

    Parlando al FUTURE: PropTech Conference a Londra, ieri, Quirk ha descritto la sua presentazione sul fallimento di alcuni degli onliner come “uno strano tipo di terapia”.

    Lo scorso Novembre il marchio Emoov è stato acquistato, continuando ad operare come agenzia online.

    Quirk ha detto al pubblico di FUTURE: PropTech che quando ha lanciato Emoov era “molto positivo riguardo alle prospettive del settore delle agenzie online”, basandosi sulla convinzione che gli si potesse pagare meno e fare comunque un lavoro decente.

    Tuttavia, ha ammesso che la sua previsione originale di una quota di mercato del 35% per gli agenti online era “completamente sbagliata”, aggiungendo che l’attuale quota di mercato del sette per cento dopo tutti i milioni di sterline spesi per il marketing era in qualche modo stupefacente.

    Quirk ha quindi delineato alcuni motivi per cui la quota di mercato è ancora così bassa:

    • Concorrenza: Quirk ha spiegato come la competizione sia cresciuta in modo significativo – nel Regno Unito ci sono 55 agenzie immobiliari online – e tutti facciano le stesso cose e spingano esclusivamente per offrire un servizio al ribasso;
    • Costo per cliente: Quirk ha dichiarato che il costo della pubblicità era in ascesa, per esempio citando il pay per click di Google, il “costo per clic” per la frase “agente immobiliare online” nel 2012 era di £2, alla fine del 2018 era £50.

    Per quanto riguarda il futuro, il fondatore di Emoov ha affermato che il settore online potrebbe raggiungere il 10% della quota di mercato, ma secondo lui non lo supererebbe – tuttavia ha avvertito che gli agenti tradizionali che hanno screditato il PropTech avevano torto.

    Secondo lui, il 50% degli agenti tradizionali ignora il mondo PropTech, affermando che in molti avevano la testa nella sabbia.

  • Nei giorni scorsi, Purplebricks ha annunciato il suo ritiro dal mercato australiano, dopo aver fallito nel fare progressi importanti a seguito del lancio quasi due anni fa.

    In molti dicono che, Purplebricks, era “destinato a fallire” in Australia, in quanto aveva cercato di accaparrarsi quote importanti di mercato con budget da milioni di dollari l’anno in costose pubblicità televisive.

    Purplebricks arriva in Australia nel 2016, con enormi aspettative, promettendo di far risparmiare agli australiani in media $ 11.500 per transazione.

    Ma dopo due anni e mezzo di “condizioni sempre più difficili” ed “errori di esecuzione”, l’azienda ha annunciato che stava lasciando l’Australia, con il fondatore e amministratore delegato Michael Bruce che cadeva sulla sua carica.

    “Con il senno di poi, il nostro tasso di espansione geografica è stato troppo rapido e, di conseguenza, la qualità dell’esecuzione ha sofferto”, ha detto il presidente Paul Pindar, scusandosi con gli azionisti per le prestazioni deludenti nell’ultimo anno.

    Le azioni Purplebricks sono diminuite di oltre il 64% lo scorso anno e sono diminuite del 9% quest’anno.

    Hanno cercato di comprare il mercato, spendendo più delle loro entrate, cercando di crescere il più velocemente possibile. Se vai troppo veloce, puoi avere dei problemi.

    Non hanno sfruttato il vantaggio di coltivare relazioni a lungo termine con potenziali venditori e compratori che utilizzano il digitale.