Un Report sull’Impatto del COVID-19 sul PropTech

Un Report sull'Impatto del COVID-19 sul PropTech

Mentre la pandemia causata dal COVID-19 continua, centinaia di migliaia di persone ed imprese – e più in generale l’economia globale – subiscono un impatto significativo.

In queste settimane ho parlato con tanti colleghi imprenditori e fondatori di startup. Non lo nascondo, siamo tutti molto preoccupati.

Quest’ultimo decreto del Governo, potrebbe dare uno spiraglio di luce in un mare nero, ma la strada è lunga, purtroppo.

Nessuno di quelli con cui ho parlato, quando ho chiesto di commentare questa notizia, si è voluto spingere pubblicamente nel farlo, ma lo posso confermare: siamo tutti nella stessa barca.

C’è un problema forte di liquidità, non si sa quanto durerà e come sarà articolato il post-Covid19.

Ma la cosa non si ferma in Italia, vediamo perché.

La ricerca sulle PropTech

Per avere un quadro completo ed esauriente sulle conseguenze della pandemia sul settore PropTech, UKPA – UK PropTech Association – l’associazione PropTech britannica, ha effettuato un’indagine sull’impatto del Coronavirus intervistando i propri associati.

Sono molto vicino a questo ente britannico, ci scambiamo regolarmente informazioni e condividiamo visioni e trend riguardanti il fenomeno PropTech.

Questa relationship è – a mio modesto avviso – molto utile per comprendere con largo anticipo quali sono i movimenti necessari ed il sentiment del mercato, in modo da farne tesoro anche per l’Italia.

È un canale di comunicazione molto importante ed efficace, a maggior ragione dopo che, proprio in questi giorni, ho esternato il desiderio di mettere in piedi anche in Italia l‘Associazione delle PropTech.

Ne ho parlato in questo articolo, ma ora andiamo a vedere i risultati della loro indagine.

Pur essendo in uno diverso stadio di sviluppo del proptech, in questa specifica fase condividiamo moltissime sensazioni e criticità.

Sei pronto? Cominciamo…

Qual è la sfida più grande che le aziende PropTech stanno affrontando?

L’incertezza intorno al COVID-19 ha avuto un impatto piuttosto negativo sulla fiducia e sull’economia. Si prevede che molte aziende vedranno una diminuzione della domanda e dei problemi legati alla liquidità.

Questo aspetto è visibile nell’indagine e si è rivelato essere la sfida più grande che le PropTech stanno affrontando…

Mentre le aziende rispondono a questa sfida concentrandosi sul business esistente e cercando finanziamenti, se la situazione dovesse persistere, ci potrebbe essere un impatto molto negativo sulle start-up che porterà a delle perdite rilevanti.

La seconda sfida più grande che le PropTech stanno affrontando, è rappresentata dagli investitori: rinviano, ritirano e/o mettono in standby i loro fondi.

Uno dei membri dell’UKPA, Mike Bristow, CEO di CrowdProperty, che siede anche nel Comitato Investimenti di uno dei principali VC dedicati al PropTech, Pi Labs, ha suggerito

“…un meccanismo esistente in cui il Governo potrebbe garantire che le imprese early stage and scale up ad alto potenziale non falliscano in questo mercato a causa della mancanza di liquidità, è l’attuale schema EIS. La modifica della detrazione per gli investitori al 100%, invece dell’attuale 30%, dovrebbe consentire a queste imprese di raccogliere più facilmente capitali in questo momento difficile, garantendo maggiore liquidità. È fondamentale che le grandi startup britanniche non rimangano indietro nelle misure del Governo per sostenere l’economia, molte di esse hanno un enorme potenziale e potranno prosperare diventando globali nel lungo periodo”.

Come può (secondo loro) il governo UK sostenere al meglio le PropTech?

Il governo ha introdotto una serie di misure a sostegno delle imprese e dei dipendenti.

Queste includono:

  • Un programma di mantenimento del posto di lavoro che consenta ai datori di lavoro di richiedere fino all’80% del salario mensile dei dipendenti in aspettativa, fino a 2.500 sterline al mese, per evitare licenziamenti;
  • La malattia pagata a tutti i dipendenti assenti a causa della Covid-19;
  • Possibilità di differire il pagamento dell’IVA;
  • Prestiti per l’interruzione dell’attività.

Ulteriori iniziative comprendono finanziamenti ed aiuti significativi da parte del Governo.

Anche se queste misure possono sembrare generose, ci si voleva assicurare che fossero adeguate e sufficienti anche per le startup del PropTech.

I risultati del sondaggio e il feedback dei membri suggeriscono che, molte startup PropTech, non risultano ammesse alle opzioni di finanziamento e che sarebbe necessario un maggiore sostegno per poter sopravvivere.

Tra le tante richieste, ecco cosa ritengono di necessaria implementazione i membri della UKPA:

  • Gli amministratori/CEO possano essere messi in aspettativa;
  • Congelare per tutti e per 3 mesi i pagamenti delle imposte e dei contributi;
  • Sgravi sull’affitto per le aziende che hanno sede nei Co-Working;
  • Ulteriori opzioni di finanziamento

Nello specifico, sovvenzioni per coloro che non hanno diritto ad aiuti e agevolazioni per le piccole imprese oppure al prestito per l’interruzione dell’attività.

Come spesso accade anche in Italia, le banche concedono prestiti solo a coloro a cui hanno prestato denaro in precedenza, spesso anche in cerca di ulteriori garanzie.

Dato che il flusso di cassa è la sfida più importante per quasi tutte le startup (e non solo), la mancanza di opzioni di finanziamento adeguate potrebbe costringere molti di loro ad andare in bancarotta.

Cosa caratterizzerà le attività delle PropTech nei prossimi tre mesi?

Mentre la maggior parte delle PropTech si posizionano nella fetta legata alla sopravvivenza, ed alcune saranno costrette a chiudere, si prevede che l’adozione del PropTech aumenterà a lungo termine.

Le società immobiliari tradizionali sono oggi costrette ad effettuare visite virtuali ed elaborare le vendite di immobili “online”.

Le soluzioni offerte dalle PropTech vengono esaminate con urgenza ed attenzione in cerca di una soluzione vincente.

Per questo motivo, il 25% dei nostri membri PropTech si aspetta una crescita della propria attività.


Ad esempio, durante questo periodo, un’azienda che si occupa di virtual tours, Prompto, sta vedendo un massiccio aumento della domanda per la loro soluzione di tour virtuali a 360 gradi. Tanya Samuels, Direttore Vendite, ha commentato:

“La crisi della corona ci costringe tutti a ripensare i nostri modelli di business. Le visite alle proprietà non sono più consentite. Né lo è incontrare i clienti faccia a faccia”.

Conclusioni

La pandemia ha costretto le aziende a doversi adattare, adottando a modo loro la trasformazione digitale.

Sui social ormai si sprecano le occasioni di confronto e di intrattenimento. C’è una vera e propria corsa alla formazione ed all’apprendimento di nuovi modelli e contenuti.

I prossimi mesi (e forse anni) saranno molto diversi da quelli che abbiamo conosciuto prima del virus. Lo smart working sarà un’abitudine sempre più frequente, ci sarà probabilmente una crescita importante di tutte quelle startup ed aziende tecnologiche.

Tuttavia, la questione va affrontata con preoccupazione ed è effettivamente molto seria.

La priorità dobbiamo darla alla risoluzione dell’emergenza sanitaria, ma cosa ne sarà della nostra economia?

E tu, sei una PropTech? Una società immobiliare tradizionale? Come sta impattando il Coronavirus nell’attività di tutti i giorni della tua azienda?

Fammelo sapere lasciando un commento sui social oppure inviando una mail a info@micheleschirru.it.

Cerchiamo di tirare le somme anche del sistema italiano e vediamo che spaccato ne esce fuori.

Fonte: https://ukproptech.com/news/covid-19-proptech-impact-report/

Chi è Michele Schirru?

Michele Schirru Michele Schirru, marito e papà di due bellissimi bimbi, grande appassionato di tennis. Sono un esperto di digital marketing specializzato nel settore immobiliare, da anni supporto le agenzie immobiliari in tutta Italia, aiutandole a crescere e a ottenere risultati concreti attraverso strategie mirate e innovative. Il mio obiettivo è trasformare il modo in cui le agenzie immobiliari si presentano online e interagiscono con i loro clienti.

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