Fare branding vuol dire dare forma e sostanza al proprio marchio, renderlo vivo e comunicativo.
Con creatività, abilità e strategia, un marchio può stabilire un’identità che si distingue dalla concorrenza e crea un legame con il pubblico che vuole raggiungere.
Branding e Posizionamento, vanno a braccetto.
Quando parliamo di differenziazione stiamo entrando nel terreno delle scelte, quelle che i potenziali clienti devono compiere nel decidere a chi affidarsi tra le decine di agenzie immobiliari in città.
La verità è che anche le migliori realtà soccomberebbero senza una buona attività di branding.
Per esprimere bene il concetto, comprereste delle scarpe da corsa Nike da 200 euro se non avessero creato un brand così forte e riconosciuto in tutto il mondo?
Esiste un motivo per cui fare branding non sia importante?
Fare branding, tenendo conto del proprio posizionamento, è ciò che ci permette di avere una buona reputazione e influenzare le decisioni dei potenziali clienti.
Non è se fare branding è importante, piuttosto vi chiedo se secondo voi esista un motivo per cui fare branding non sia importante.
Signori, il branding è davvero tutto.
Viene senz’altro prima di qualunque attività di raccolta contatti e/o di vendita.
Se avete 5 euro al giorno di budget pubblicitario al giorno da investire dovete metterli tutti sul branding.
Se ne avete 50 allora possiamo parlare di una distribuzione più strutturata.
Le relazioni e i rapporti di fiducia guidano le transazioni
Affermare il proprio marchio permette di stabilire un legame profondo con i clienti, esistenti e potenziali, i propri dipendenti.
Questo legame è un processo graduale che avviene con il tempo, ma inizia con l’instaurazione di una buona reputazione e la possibilità di farsi conoscere dal pubblico.
Dobbiamo assicurarci di avere valori e significato, perché curare un brand va oltre la creazione di un semplice logo e dei colori.
Fare branding ci permette di collegare i valori dell’azienda a un pubblico che la pensa come noi e condivide quello che diciamo.