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Michele Schirru

  • Si è svolta lo scorso Lunedì 9 Dicembre, presso l’Aula Rogers del Politecnico di Milano, alla presenza di importanti aziende che si sono confrontate sulla rivoluzione in atto, la seconda edizione del PropTech Monitor.

    Scarica da qui il Report completo: Bellintani, S., Bettani, I., Ciaramella, A., Leoncini, S., & Tagliaro, C. (2019). PropTech Monitor. Tecnologie, strumenti e servizi innovativi per il Real Estate. Politecnico di Milano, Milano.

    Questa seconda edizione ha segnato anche la nascita di un Joint Research Center dedicato al mondo del PropTech.

    Il Joint Research Center PropTech è un progetto di durata triennale che fa riferimento al Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano.

    ASCOLTA IL PODCAST

    L’obiettivo è di realizzare, nei prossimi anni, prototipi, strumenti di intelligenza artificiale, piattaforme innovative che permetteranno di penetrare con rinnovata efficacia le nuove frontiere del mercato immobiliare e trovare soluzioni digitali e tecnologie di nuova generazione.

    Il gruppo di lavoro sarà uno spazio di confronto e di sviluppo dove i players del settore – e non solo – si confronteranno sulla rivoluzione tecnologica in atto, delineando le prospettive per il futuro del Real Estate.

    Le aziende che hanno finanziato il progetto ed hanno contribuito alla sua nascita sono: Accenture, BNP Paribas Real Estate, Bosch, Covivio, Edison, Vodafone.

    “Il comparto immobiliare è sempre stato, per sua natura, piuttosto lento e legato a modelli di business consolidati”

    Ma non è finita qui…

    Come accennavo, l’evento è stata anche l’occasione per presentare i dati relativi al PropTech Monitor, giunto alla sua seconda edizione.

    Dopo soli diciotto mesi dalla prima mappatura, startup e aziende più consolidate, sono passate da circa 40 ad oltre 100!

    Come ci hanno spiegato Stefano Bellintani e Chiara Tagliaro, che hanno seguito nello specifico il monitoraggio, in molti Paesi il fenomeno PropTech è nato qualche anno fa e costituisce già una realtà piuttosto consolidata.

    Tra gli esempi di maggior rilievo in Europa emergono la Svizzera e il Regno Unito. Come non dare ragione, mi viene da dire.

    In Italia il fenomeno è senz’altro più recente e probabilmente a causa di questo ritardo nel nostro Paese, il panorama delle PropTech Italiane resta per larga parte inesplorato.

    Ovviamente, aggiungerei che per questo motivo si presenta ricco di ghiotte opportunità per chi sa cogliere il momento.

    Mi riferisco agli operatori del settore ed agli investitori in generale, entrambi possono cogliere molto da questa fase storica.

    “Il comparto immobiliare è sempre stato, per sua natura, piuttosto lento e legato a modelli di business consolidati”, dichiara il professor Andrea Ciaramella Responsabile Scientifico JRC PropTech.

    “La crescita del mondo PropTech e, più in generale, lo sviluppo di tecnologie in grado di supportare le diverse attività della filiera, rappresenta un fenomeno senza confini che registra tassi di crescita importanti in tutto il mondo. Il 2019 ha registrato, a livello globale, finanziamenti indirizzati al settore Proptech per oltre 9 miliardi di dollari (fonte Venture scanner).”

    “Non dobbiamo fare l’errore di vedere questo fenomeno come antagonista del mercato tradizionale, quanto piuttosto come portatore di innovazione e di una cultura di nuovo tipo che vuole dare risposte veloci a una domanda di servizi e soluzioni che è profondamente cambiata.”

    Approfondimenti:

    Scarica da qui il Report

    Scarica da qui le Slide della presentazione

    BeBeez, MediaKey

  • Nei giorni scorsi, ho ricevuto un report esclusivo sul proptech pubblicato dal popolare ed autorevole giornale britannico The Times.

    Se ti interessa il settore immobiliare ed il trend nascente del proptech, non puoi fare a meno di approfondire il tema!

    Scarica il report completo da qui, è in lingua inglese. Ma niente paura, nel podcast ho commentato i contenuti salienti.

    Il 90% delle organizzazioni immobiliari considera il proptech una vera e propria opportunità, ma il settore immobiliare rimane notoriamente dietro la curva tecnologicamente.

    The Future of Proptech“, pubblicato dal The Times in partnership con FUTURE PropTech e UK PropTech Association, esplora il motivo per cui le interruzioni digitali sono progredite così lentamente nel settore.

    Tra parentesi, FUTURE PropTech è il primo evento al mondo nel settore delle tecnologie immobiliari e immobiliari focalizzato su come la tecnologia e l’innovazione stanno trasformando il mercato immobiliare.

    Anche quest’anno si terrà a Londra, la location è il Magazine.

  • Pietro Pellizzari è il CEO e fondatore di WikiCasa, uno dei principali portali immobiliari in Italia.

    Uno dei principali perché ci sono anche Immobiliare.itCasa.it e Idealista.

    Nel 2018, secondo la classifica del blog di settore Coach immobiliare, Wikicasa si è posizionata come il quinto portale immobiliare in Italia; confermando la bontà del progetto e, di fatto, affermandosi come partner pubblicitario di riferimento della categoria.

    Si stima che, i primi tre portali in classifica, Immobiliare.itCasa.it e Idealista, valgano da soli circa l’86,7% del traffico dell’intero settore.

    Insomma, un numero molto importante da scalare, ma da quello che mi ha raccontato Pietro ci sono tutti i presupposti per fare bene e fare la differenza.

    Nello scorse settimane abbiamo registrato un podcast per il mio nuovo PropTech Italia. Ascoltalo da qui oppure il player qui sotto.

    WikiCasa, a differenza dei principali competitor, è un portale estremamente verticale, fatto apposta per gli agenti immobiliari: i privati non possono pubblicare annunci di case. 

    Pietro mi ha raccontato di come sia stata una scelta ben precisa la sua, d’altronde in Italia, nel 2016, non c’era ancora un portale con queste specifiche.

    Di rientro dall’Australia, dopo un’esperienza lavorativa presso il colosso del web Rocket Internet, ha creato le condizioni perché Gabetti prima, e RE/MAX poi, finanziassero questo progetto.

    Non parliamo di noccioline: WikiCasa nel 2016 ha raccolto i primi 300.000 euro. Poi, attraverso dei round interni, sono arrivati anche i milioni.

    Tutte risorse che, nel corso degli ultimi tre anni, sono state usate nella tecnologia e nell’infrastruttura che ha permesso al portale di arrivare alla posizione di rilievo che oggi ricopre.

    Offrendo quantità, ma soprattutto qualità degli annunci e sicurezza delle informazioni. Per dare qualche dato: oltre 1 milione di annunci, 22.000 agenzie immobiliari.

    Come ha fatto Pietro a portare su il portale?

    Possiamo sicuramente dire che non abbia fatto crescere il portale completamente da solo: impossibile.

    Come dice la regola delle tre T, in una startup, ci vogliono:

    • Team
    • Traction
    • Technology

    Avere un Team solido e competente, ovviamente, è importantissimo, da soli non si va da nessuna parte. Period.

    Ma non solo, a livello di operatività e strategia, hanno rivolto la loro attenzione alla ricerca metodica della qualità, creando una Traction importante.

    Per chi non è abituato a questi termini, la traction non è altro che la validazione del servizio, la prova che qualcuno vuole comprare il tuo prodotto: se hai traction, allora la tua startup sta offrendo un servizio che il mercato vuole.

    WikiCasa, in pochi mesi di vita, aveva già raccolto le adesioni di oltre 5000 agenzie immobiliari.

    Ma non finisce qui, lato tecnologia, per esempio, WikiCasa ha deciso di differenziarsi puntando sul web marketing. Come lo stesso Pietro racconta nel podcast, WikiCasa è infatti un mix tra un portale ed una web agency.

    Suona strano, vero?

    Per esempio, attraverso retargeting ed altre tecniche di web marketing riescono a creare lead di potenziali acquirenti che poi vengono distribuiti ai loro clienti premium.

    Questo permette di recuperare le persone che, pur trovandosi attivamente alla ricerca di una casa, non hanno potuto/voluto avanzare una richiesta di informazioni alla prima loro comparsa nel portale.

    Stiamo parlando di advertising puro nei principali social network e Google Ads, un po’ come farebbe Amazon ed altri vari e-commerce.

    Remarketing? Lead generation? Fantascienza per la maggior parte delle piccole e medie agenzie immobiliari.

    Come vede Pietro il futuro del settore?

    Diciamo che le previsioni espresse sono state abbastanza condivisibili, ed in un certo modo, scontate. Oggi, in Italia, come ci conferma Pietro, si fa un gran parlare di proptech.

    Sembra essere diventato lo sport nazionale.

    Ma è un bene, si stanno risvegliando le coscienze dei tanti addetti e non, un misto tra paura e curiosità che pervade la stanza.

    Chiariamolo: la tecnologia non ammazzerà tutto e tutti, ma farà cambiare radicalmente il modo in cui si lavorerà, questo sì.

    Secondo Pietro, l’agenzia immobiliare online, è un trend da tenere sott’occhio.

    Nei prossimi anni vedremo un market share in crescita: abbiamo convenuto sul fatto che non si andrà oltre il 20% nei prossimi 10 anni.

    Ma facendo un paio di conti, se un insieme di “computer” e di agenzie immobiliari digitali gestisse oltre 100.000 compravendite all’anno, sarebbero poche? Non credo 🙂