Mese: Dicembre 2019

  • Nell’ambito del podcast PropTech Italia, ho incontrato Andrea Napoli, CEO & Founder di Locare.

    Per citare le parole riportate sul loro sito web, Locare è la prima società in Italia a occuparsi di affitti e locazioni dalla A alla Z.

    Locare è una startup innovativa, una proptech a tutti gli effetti! Un’azienda che mette a disposizione tecnologia e risorse umane – un team di veri e propri esperti – per tutto ciò che riguarda la locazione.

    ASCOLTA QUI IL PODCAST

    Partiamo dalle basi

    Andrea ha un background nel mondo delle assicurazioni.

    Nel 2007, incontra Enrico Quadri, Presidente della holding Hgroup, contenitore di alcuni dei principali marchi del settore a livello italiano: Relabora, CasaShare, Credipass, Realizza, MedioInsurance.

    Da lì, comincia un percorso che lo ha portato a studiare servizi e prodotti da offrire ai principali attori del settore immobiliare: gli agenti immobiliari.

    Tecnologia e piattaforma informatica

    Ultimamente, si parla tanto di proptech e di tecnologia applicata all’immobiliare.

    Ho chiesto ad Andrea come Locare si inserisce in questo contesto, cosa hanno realizzato di tecnologico. Sostanzialmente, cosa sta alla base della loro innovatività?

    La risposta è stata corposa e dettagliata: algoritmi predittivi e software proprietario, questo il segreto di Locare.

    Non si può essere una proptech se dietro le quinte non c’è una piattaforma digitale che sia sapientemente strutturata e coordinata.

    Per concludere, l’aspetto finanziario

    Pochi giorni fa è partita anche la campagna di crowdfunding su CrowdFundMe: la startup è alla ricerca di nuovi investitori, da qui puoi visitare la pagina ed unirti alla startup.

    L’obiettivo è ambizioso, ma non è impossibile da raggiungere: 500.000 euro di raccolta a fronte di una valutazione di 2.2 milioni di euro. 

    In realtà, Locare non è alla sua prima campagna di crowdfunding.

    Un anno fa aveva intrapreso un percorso di finanziamento attraverso WeAreStarting ed aveva raccolto €150.000. La valutazione allora era stata decisamente inferiore, ma nel tempo si è generata Traction ed il team è cresciuto.

    Nel podcast ho chiesto ad Andrea come mai avessero scelto di ripetere questa esperienza. La sua risposta è stata chiara ed inequivocabile: si tratta di una grandissima opportunità di democratizzare gli investimenti e di fare leva sul marketing.

  • Si è svolta lo scorso Lunedì 9 Dicembre, presso l’Aula Rogers del Politecnico di Milano, alla presenza di importanti aziende che si sono confrontate sulla rivoluzione in atto, la seconda edizione del PropTech Monitor.

    Scarica da qui il Report completo: Bellintani, S., Bettani, I., Ciaramella, A., Leoncini, S., & Tagliaro, C. (2019). PropTech Monitor. Tecnologie, strumenti e servizi innovativi per il Real Estate. Politecnico di Milano, Milano.

    Questa seconda edizione ha segnato anche la nascita di un Joint Research Center dedicato al mondo del PropTech.

    Il Joint Research Center PropTech è un progetto di durata triennale che fa riferimento al Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano.

    ASCOLTA IL PODCAST

    L’obiettivo è di realizzare, nei prossimi anni, prototipi, strumenti di intelligenza artificiale, piattaforme innovative che permetteranno di penetrare con rinnovata efficacia le nuove frontiere del mercato immobiliare e trovare soluzioni digitali e tecnologie di nuova generazione.

    Il gruppo di lavoro sarà uno spazio di confronto e di sviluppo dove i players del settore – e non solo – si confronteranno sulla rivoluzione tecnologica in atto, delineando le prospettive per il futuro del Real Estate.

    Le aziende che hanno finanziato il progetto ed hanno contribuito alla sua nascita sono: Accenture, BNP Paribas Real Estate, Bosch, Covivio, Edison, Vodafone.

    “Il comparto immobiliare è sempre stato, per sua natura, piuttosto lento e legato a modelli di business consolidati”

    Ma non è finita qui…

    Come accennavo, l’evento è stata anche l’occasione per presentare i dati relativi al PropTech Monitor, giunto alla sua seconda edizione.

    Dopo soli diciotto mesi dalla prima mappatura, startup e aziende più consolidate, sono passate da circa 40 ad oltre 100!

    Come ci hanno spiegato Stefano Bellintani e Chiara Tagliaro, che hanno seguito nello specifico il monitoraggio, in molti Paesi il fenomeno PropTech è nato qualche anno fa e costituisce già una realtà piuttosto consolidata.

    Tra gli esempi di maggior rilievo in Europa emergono la Svizzera e il Regno Unito. Come non dare ragione, mi viene da dire.

    In Italia il fenomeno è senz’altro più recente e probabilmente a causa di questo ritardo nel nostro Paese, il panorama delle PropTech Italiane resta per larga parte inesplorato.

    Ovviamente, aggiungerei che per questo motivo si presenta ricco di ghiotte opportunità per chi sa cogliere il momento.

    Mi riferisco agli operatori del settore ed agli investitori in generale, entrambi possono cogliere molto da questa fase storica.

    “Il comparto immobiliare è sempre stato, per sua natura, piuttosto lento e legato a modelli di business consolidati”, dichiara il professor Andrea Ciaramella Responsabile Scientifico JRC PropTech.

    “La crescita del mondo PropTech e, più in generale, lo sviluppo di tecnologie in grado di supportare le diverse attività della filiera, rappresenta un fenomeno senza confini che registra tassi di crescita importanti in tutto il mondo. Il 2019 ha registrato, a livello globale, finanziamenti indirizzati al settore Proptech per oltre 9 miliardi di dollari (fonte Venture scanner).”

    “Non dobbiamo fare l’errore di vedere questo fenomeno come antagonista del mercato tradizionale, quanto piuttosto come portatore di innovazione e di una cultura di nuovo tipo che vuole dare risposte veloci a una domanda di servizi e soluzioni che è profondamente cambiata.”

    Approfondimenti:

    Scarica da qui il Report

    Scarica da qui le Slide della presentazione

    BeBeez, MediaKey

  • In questa quarta puntata del Vlog, Startupper, ho parlato di Google for Startups.

    Startupper è la rubrica dove approfondisco gli aspetti legati al mondo del business ed dell’universo startup.

    Si parla di proptech, della mia startup, SkyCasa.it, l’agenzia immobiliare online che paga chi vende casa.

    Qui il video…

    Con SkyCasa.it siamo stati selezionati tra le 10 migliori startup e parteciperemo al programma di 12 settimane.

    Saremo in sostanza impegnati sino ad Aprile, avremo modo di confrontarci con un team di Advisors interni a Google.

    Ufficialmente, lo scopo di questo programma è: migliorare le performance delle startup e trasmettere per quanto possibile il metodo di lavoro del gigante Tech.

    Così cita il sito dedicato:

    Google for Startups è l’iniziativa di Google per aiutare le startup a prosperare in ogni angolo del mondo. Portiamo dentro il meglio dei prodotti Google, connessioni, best practice, tutto affinché le startup possano costruire qualcosa di migliore.

    Ma poi c’è anche un altro discorso da fare.

    Google ha avviato questo programma anche perché, non troppo tempo fa, è stata una startup qualunque.

    Tutto ha avuto inizio in un bel garage, come la miglior storia delle startup americane richiede… Da lì, sappiamo bene dove Larry Page e Sergey Brin sono arrivati.

    Ma la storia di Google comincia qualche anno prima, nel 1995, alla Stanford University. Larry Page stava valutando di iscriversi alla scuola di specializzazione di Stanford e Sergey Brin, uno studente, aveva ricevuto il compito di fargli visitare l’università.

    Se vuoi leggere la storia completa di Google ti consiglio di farlo da questo link, attraverso le loro stesse parole.

    Give Back to Startups

    Insomma, avendo toccato con mano i problemi che una startup vive quotidianamente, l’idea è di restituiregive back to people – e far esprimere al meglio le potenzialità di tante startup che per un motivo o per l’altro non sono ancora riuscite ad emergere.

    Aggiungerei che, ovviamente, questo programma va a lavorare tantissimo a livello di brand awareness. Si crea loyalty, si creano clienti e si crea del potentissimo referral network.

    Insomma, dopotutto Google è pur sempre un’azienda e deve fare marketing.

    Ma va benissimo così, è un dare-avere che si riflette in una situazione win-win. Ce ne fossero di aziende come Google che investono tempo e risorse economiche in programmi come questo.

    Bisogna infatti ricordare anche che, Google, dispone di un canale di finanziamento progetti: GV – Google Ventures.

    Gira voce che mettano a disposizione una certa somma per i propri dipendenti, qualora abbiano dei progetti innovativi da presentare al board e su cui scommettere.

    Un po’ lo stesso vale per le startup che partecipano a questo programma: c’è la possibilità di venire riconosciuti e premiati con partnership vere e proprie che vadano oltre l’advisory.

    The Future of PropTech

    In conclusione, ho parlato anche dell’ultimo episodio del podcast PropTech Italia, l’avevi già ascoltato? Ho parlato di “The Future of PropTech“.

    Si tratta di un report esclusivo pubblicato dal The Times, l’ho commentato ed approfondito con grande minuzia e dettaglio.

    Leggi qui l’articolo ed ascolta il podcast.

    Il report è stato redatto in partnership con Racounter, UK PropTech Association e soprattutto, Future Proptech.

    Future Proptech è un evento che si terrà a Londra a Maggio 2020, ormai giunto al quinto anno consecutivo.

    Per dirla in poche parole, si tratta del posto in cui essere se si ha a che fare con il proptech.

    Io ci sarò, e tu?